35 anni di cause
Ridotti sul lastrico dai giudici
Sig.ra Caterina Gentile
Lei è una piccola imprenditrice, una delle prime che ha denunciato nell’hinterland milanese, collusioni tra politica, ‘ndranghetisti, forze dell’ordine e magistratura, ci vuole raccontare la sua storia? Quanti anni fa ha avuto inizio, i protagonisti, gli antefatti, gli esiti...
Questa storia è iniziata nel 1974 a Pogliano Milanese. Mio papà aveva acquistato un terreno da un signore di Pogliano Milanese e questo terreno non è mai stato rogitato, non ci siamo mai riusciti.
Durante tutti questi anni ci sono stati tanti furti e tantissime minacce. Mio papà è morto a causa di queste minacce: non è riuscito a sopportate tutto questo e si è lasciato morire.
Morto mio padre, le minacce sono piombate su di me, ma io ho sempre denunciato tutto questo.
Mi hanno parecchie volte demolito il muro per rubare i macchinari del mio lavoro. Mi hanno più volte bruciato il contatore della corrente, e poi definitivamente distrutto, per non farmi più lavorare. E quindi sono dovuta andare a fare il falegname nella ditta dei miei fratelli. Mi hanno inviato lettere minatorie. Ho sempre denunciato regolarmente questi personaggi, ma non è servito mai a nulla!!! A Pogliano Milanese c’è la mafia! Il mio terreno è di circa 8000 metri.
Iniziai all’età di 15 anni a lavorare, facendo doppi turni per pagare con mio padre il terreno e il capannone e i macchinari. Adesso ho paura però di mettere in pericolo le eventuali persone con cui inizierei da capo a lavorare, e questo non è giusto. Ho passato 20 anni nel terrore che mi facessero del male. Non so ad oggi quale sarà la soluzione. Non ho avuto mai giustizia per me e soprattutto per mio padre che nella sua vita è sempre stato perseguitato da questi personaggi. Già infatti negli Anni 60, quando io ero appena nata, mio padre aveva un appalto ed è stato minacciato, per cui ha dovuto lasciare il cantiere perdendo tanti soldi di penale. Ho denunciato i sequestri, gli accaduti, le minacce ed alcuni personaggi, ma tutto questo ad oggi non è servito a nulla.
I personaggi di questa storia sono per esempio il geometra che è molto ammanicato nella politica del Paese. il prestanome, un informatore e quindi una persona protetta tanto che i carabinieri non volevano ritirare le mie denunce e cercavano di persuadermi a non presentarle, per cui non mi hanno mai aiutata.
Quanto le è costato gestire questo vasto contenzioso a tutto campo?
Sono stata letteralmente messa sul lastrico da giudici e avvocati. Ho subito il pignoramento di ogni mia proprietà mobiliare ed immobiliare; la svendita all’asta di una mia casa con rustico di oltre 100 mq. e 500 mq. di giardino alienata ad appena € 16.000, nonostante l’opposizione all’esecuzione da me promossa contro Sestri ed Esatri; il pignoramento del mio c/c per spese legali esorbitanti riconosciute ai legali delle controparti, fino a perdere la credibilità del sistema bancario e ogni possibilità di lavorare e ripartire con una nuova attività.
Il giudice ha perfino revocato il CTU che aveva nominato, perché aveva confermato la falsità di una scrittura privata con la mia firma apocrifa e nominato un altro perito grafologo vicino alle controparti, che ne ha invece falsamente attestato l’autentici, nonostante il parere contrario del P.M. e di un terzo perito super partes di fama internazionale.
Il costo maggiore è comunque sicuramente rappresentato dalle sofferenze patite dalla mia famiglia (in particolare da mio padre, che è morto senza darsi pace per le ingiustizie arrecateci) e dai miei famigliari che mi hanno aiutata in tutti questi anni, durante i quali abbiamo assistito alla sistematica archiviazione di ogni denuncia e ricusazione a carico di magistrati e consulenti, anche da parte della Procura di Brescia, nota roccaforte della P2, senza che sia mai stata svolta alcuna indagine in mio favore, nonostante ripetute intimidazioni e minacce di morte.
Come mai si è rivolta al Movimento per la Giustizia Robin Hood ed ad Avvocati senza Frontiere?
Mi sono prima rivolta a decine di studi e nessuno mi voleva difendere contro altri avvocati.
Un giorno ero in tribunale, ed il mio avvocato, invece di presentarsi mandò un suo sostituto. Mentre ero in lì, in aula di udienza, ho fortunatamente sentito nominare il Movimento per la Giustizia Robin Hood... Quindi è stata una casualità. Allora, perché erano lì, mi sono avvicinata al Dottor Pietro Palau chiedendogli di che cosa si occupavano e se potevo avere un appuntamento... Palau gentilissimo mi diede il biglietto da visita dicendomi di chiamarli il prima possibile. Io non avevo disponibilità economica e così non li ho chiamati. Ma a breve il Dottor Palau stesso mi ha telefonato e così sono andata da loro a spigare il mio caso che è lungo, intrigato e complicato.
Con l’aiuto degli avvocati dell’associazione sono riuscita a presentare dei ricorsi; invece tutti i precedenti avvocati a cui mi ero rivolta sparivano nel nulla, pur avendomi chiesto sempre e subito, al contrario del Movimento per la Giustizia Robin Hood, un grosso anticipo a livello economico!!!
Con il Dott. Pietro Palau ed i suoi collaboratori mi sono trovata benissimo, tutti di grande umanità e di grande sensibilità.
Quello che ha fatto per me l’Associazione in tutti questi anni, instancabilmente, senza guardare in faccia nessuno, è senza precedenti, come ho spiegato quando sono stata sentita dall’Antimafia che aveva promesso di interessarsi al mio caso, ma sono passati altri due anni e ancora nulla di fatto. Quel giorno con me, oltre all’Avv. Marzio Romano, c’era il Presidente dell’Associazione, Dott. Pietro Palau Giovannetti, che, oggi è stato messo a tacere, in quanto persecutoriamente condannato a 10 anni di reclusione, dalle stesse sedi di Milano e Brescia, senza che abbia mai commesso alcun reato, se non quello che non può considerarsi tale, di avere sporto circostanziate denunce a carico di magistrati, avvocati e pubblici funzionari, sulle quali è stata pure omessa qualsiasi investigazione.
È vero che il capannone dell’azienda della sua famiglia è andato a fuoco poco dopo che aveva denunciato tali fatti alla DDA di Milano e che il procedimento per le minacce scritte di morte è stato archiviato senza alcuna indagine?
Sì, come ho detto prima, ma ritengo che la concomitanza sia una mera causalità e ho piena fiducia nel P.M. dell’Antimafia che ha preso in mano il caso, sebbene, in effetti, l’altro PM (Dott. Targetti), che seguiva il procedimento relativo alle minacce scritte di morte e alle denunciate collusioni, abbia omesso di svolgere qualsiasi indagine. Mentre, singolarmente, mi è stato riferito, essere lo stesso PM che nel 1993 dispose l’arresto illegale del ns. Presidente, poi revocato, da altro PM, in quanto pendeva ricorso in cassazione avverso una misura restrittiva disposta dal Gip di Milano, poi definitivamente annullata.
Dopo 35 anni di battaglie giudiziarie e di denunce insabbiate crede ancora nella giustizia? Cosa si aspetta dalla magistratura?
Se non credessi nei valori della legalità e della supremazia della ragione e del diritto sull’uso della forza e di manipolazione della giustizia non mi sarei rivolta al Movimento per la Giustizia Robin Hood. La maggior parte dei magistrati sono onesti, anche se solo pochi hanno il coraggio di contrastare le mafie e denunciare la dilagante corruzione giudiziaria, come hanno fatto Falcone e Borsellino, mettendo a rischio la loro vita.
Mi aspetto che emergano altri magistrati che facciano fino in fondo il loro dovere e rendano giustizia alle tante vittime degli abusi giudiziari, applicando con onestà intellettuale le leggi, anche nei confronti del ns. Presidente Pietro Palau Giovannetti, ingiustamente perseguitato per aver denunciato gli interessi perversi delle lobby che controllano la magistratura italiana;
Come vive e come è riuscita a portare avanti tante cause, per un così lungo arco di tempo, senza mezzi economici?
Vivo di poco, da quando sono stata spogliata del capannone dove svolgevo la mia attività, faccio piccoli lavori saltuari di falegnameria. In tutte le cause ho ottenuto l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, da parte del competente Ordine degli Avvocati di Milano, nonostante il ripetuto tentativo dei giudici di revocarlo, adducendo la temerarietà della lite.
Se vincerò la causa donerò ad Avvocati Senza Frontiere uno dei due capannoni industriali costruiti sul mio terreno per accogliere rifugiati politici e donne vittime di abusi, prestando assistenza legale ai soggetti più deboli e alle vittime delle mafie.